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Oversonic Robotics, la robotica “Made in Italy” – Welcome Aboard

Il mondo della robotica umanoide è la frontiera tecnologica a cui l’uomo si è sempre ispirato, fin dai tempi passati, alla ricerca costante dell’ interazione uomo-macchina e delle potenzialità di sviluppo di una nuova generazione di “robot sociali”.

L’evoluzione di questo settore impone di delineare i contorni di come pensare e definire il futuro di questo ecosistema tecnologico in modo sostenibile, con attenzione al sociale e dando vita a soluzioni a misura d’uomo.

Garantire questo tipo di progettualita’ e la commercializzazione di prodotti con tali caratteristiche e’ il principale business focus di  Oversonic Robotics.

Oversonic Robotics è una software company, che progetta e realizza sistemi di cognitive computing, applicati alla robotica. Fondata nel 2020, a Besana Brianza (MB), dove ha insediato il suo centro tecnologico e produttivo, Oversonic Robotics conta altre due sedi:  una di rappresentanza a Milano e una operativa a Rovereto (Trento), all’interno del Polo Meccatronica di Trentino Sviluppo.

Oversonic Robotics nasce dalla volontà di contribuire alla creazione di un modello sostenibile e inclusivo di integrazione della tecnologia nella quotidianità.

Attraverso la robotica umanoide cognitiva, l’azienda offre ai settori dell’industria e della sanità sistemi intelligenti in grado di coadiuvare l’uomo nei lavori più usuranti e faticosi dal punto di vista psicologico e fisico e favorire così, in maniera responsabile, lo sviluppo di una società evoluta, in cui la convivenza tra uomini e robot sia sicura e funzionale al bene comune.

La loro visione è quella di “realizzare un prodotto ad alto contenuto tecnologico, ma allo stesso tempo fruibile per i bisogni della società, che quindi vada a coadiuvare l’attività umana in molteplici situazioni”.

 

«I “robot sociali” sono destinati a divenire parte integrante della nostra vita – afferma Fabio Puglia, presidente di Oversonic – A differenza dei robot di servizio autonomi, capaci di svolgere un numero limitato di compiti senza la supervisione umana, questi nuovi sistemi presentano abilità avanzate di manipolazione di oggetti e processi cognitivi simil-umani. Attraverso “interfacce multi-modali”, che combinano l’uso del linguaggio, dei gesti, delle espressioni facciali, RoBee è in grado di apprendere i comportamenti, per poi muoversi in autonomia: rappresenta il futuro di una tecnologia che non sostituisce l’essere umano ma mira ad essere efficace supporto e sostituzione solo per le operazioni più gravose e a rischio».

 

Ma chi e’ RoBee?

Lo incontrerete a Trento, il 27 e il 28 Maggio, alla III edizione del Blockchain Revolution Italian Summit.

Vi diciamo solo che e’ alto 1,70 m, pesa circa 70 kg.

Replica operativamente la struttura meccanica del corpo umano, con 40 giunti mobili e un set completo di sensori che gli consentono di vedere e navigare lo spazio circostante.

iCub 3, il primo robot avatar del Metaverso

iCub3 e’ una evoluzione di iCub, il robot umanoide realizzato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit).

Il team di ricercatori e ricercatrici del laboratorio Artificial and Mechanical Intelligence coordinato da Daniele Pucci dell’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT ha testato per la prima volta l’utilizzo di una nuova versione del robot umanoide iCub come avatar fisico di un essere umano, mettendo alla prova il controllo virtuale in remoto delle sue capacità di muoversi nello spazio, manipolare oggetti, percepire stimoli e interagire verbalmente e fisicamente con persone e ambiente.

L’esperimento è stato realizzato in collaborazione con il Padiglione Italia “Comunità Resilienti” alla 17. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e curato dall’Architetto Alessandro Melis.

Durante l’esperimento iCub 3 visita gli spazi e ammira le opere del Padiglione Italia a Venezia, riproducendo i comandi che l’operatore gli impartisce da Genova, consentendo a quest’ultimo di essere trasportato in maniera immersiva in un’altra realtà senza muoversi dal laboratorio. Tutto questo è possibile grazie al sistema definito di tele – esistenza sviluppato da IIT che permette di sincronizzare l’utente a Genova con il proprio avatar remoto, il robot iCub 3 a Venezia, con un ritardo di comunicazione di circa 25 millisecondi e utilizzando una comune fibra ottica.

 

Leggi qui il Comunicato dell’IiT

Clicca qui per vedere il video del progetto

Fonti e immagini: Istituto Italiano di Tecnologia