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Metaverso 1 1

Che cos’è oggi il Metaverso e che cosa sarà? – Proseguiamo con la guida sul Metaverso.

Buon giorno, sono tornata per parlarvi ancora del Metaverso e procedere nella guida di bitkom.

Buona lettura.

Con il Metaverso, siamo ancora all’inizio di uno sviluppo che promette grandi cose.
Non si può quindi ancora dire con certezza cosa sarà esattamente il Metaverso. Un confronto con la fine degli anni ’90 e con lo stato di Internet di allora è rivelatore. All’epoca era già disponibile l’hardware necessario per accedere a Internet, il software appropriato e l’infrastruttura (di dati) era pronta.

Oggi la situazione è simile per quanto riguarda il metaverso. Anche con i primi Internet, c’erano idee e visioni di ciò che Internet, il cyberspazio, la superstrada dell’informazione, avrebbe portato. Alcune si sono avverate, altre no, e molte cose sono andate diversamente da come ci si aspettava all’epoca. Il rapido sviluppo di Internet, che oggi abbiamo sempre con noi sotto forma di smartphone e che utilizziamo per gestire gran parte della nostra vita, era probabilmente qualcosa di cui la maggior parte delle persone non era a conoscenza all’epoca.

Con le conoscenze attuali, il metaverso può essere visto come il prossimo stadio logico di Internet, un Internet tridimensionale che è persistente e avviene in tempo reale. I suoi spazi virtuali saranno disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Da un lato, esisteranno in modo completamente virtuale (cioè nella realtà virtuale) e immersivo, ma allo stesso tempo il mondo virtuale e quello analogico continueranno a fondersi. Grazie alla realtà aumentata, interagiremo con i contenuti digitali nel nostro ambiente reale.

Il mondo virtuale e quello reale si fonderanno anche nel senso che singoli oggetti reali, come ad esempio un capo di abbigliamento, avranno una controparte digitale nel mondo virtuale. Gli utenti possono quindi, ad esempio, indossare lo stesso maglione della loro immagine digitale, il loro avatar. Ci sarà anche un collegamento diretto tra il mondo reale e l’immagine virtuale attraverso i gemelli digitali, ad esempio quando macchine ed edifici reali e i loro stati operativi saranno rispecchiati nel mondo virtuale, in modo che i tecnici possano accedervi e far funzionare le macchine e gli edifici.

Un’altra caratteristica centrale del metaverso è che consentirà nuove forme di contenuti generati dagli utenti, ora soprattutto sotto forma di oggetti tridimensionali. Questi oggetti tridimensionali saranno trasferibili, trasportabili e commerciabili nel metaverso. Questa è una differenza essenziale rispetto all’attrezzatura digitale che può essere acquisita in singoli giochi per computer, ma è disponibile solo in quel gioco per quel computer.

Nell’ideale del metaverso, questi beni virtuali possono essere posseduti come beni reali e portati ovunque. Sono quindi intercompatibili, un’altra proprietà centrale del metaverso. Per restare in tema: il maglione virtuale, una volta acquistato, può essere indossato dall’avatar ovunque nel metaverso e non solo in un gioco completato. Per poter effettivamente possedere tali oggetti virtuali o addirittura la proprietà, la blockchain e gli NFT, in particolare, svolgono un ruolo centrale.
Ciò evidenzia un’altra caratteristica, che il metaverso ha nella sua concezione ideale, è decentralizzato. A differenza dell’internet di oggi, non ci saranno piattaforme chiuse.

Stay tuned!
Silvia O.

Fonte: bitkom.org

Sanita e New Tech

Tra supercomputer e algoritmi, la sanità del futuro sarà nel metaverso

Presentato il rapporto “Digital Health 2030”, elaborato da The European House-Ambrosetti per il Cepfas, in occasione del Forum “La trasformazione digitale della sanità per una crescita e uno sviluppo sostenibile”.

Dalla telemedicina all’intelligenza artificiale, fino al metaverso. Oggi l’ecosistema della salute svolge un ruolo da protagonista nella data economy attraverso l’uso di tecnologie digitali abilitanti tra cui High Performance Computing, cloud, IoT, big data analytics e intelligenza artificiale. Non a caso, l’Organizzazione Mondiale Sanità ha riaffermato negli ultimi anni il valore strategico del digitale anche per rendere i sistemi sanitari più efficienti e sostenibili e contribuire a garantire un accesso più equo e trattamenti di maggiore efficacia per migliorare la salute e la qualità di vita dei cittadini.

Un legame, quello tra salute e tecnologia, che diventa sempre più indissolubile, come evidenzia il rapporto “Digital Health 2030”, elaborato da The European House-Ambrosetti per il Cepfas e presentato in occasione del Forum “La trasformazione digitale della sanità per una crescita e uno sviluppo sostenibile” (realizzato da The European House-Ambrosetti in collaborazione con il Cefpas e patrocinato dalla Regione Sicilia). Lo studio affronta nella prima parte lo scenario globale e i trend in atto nella sanità digitale, mentre nella seconda descrive le esperienze internazionali di sviluppo del settore. Nella terza parte, infine, si occupa di descrivere lo stato dell’arte della digitalizzazione della sanità in Italia e in Sicilia e le opportunità del Pnrr.

Negli ultimi anni, si legge nel rapporto, in tema di sanità “sono stati osservati cambiamenti sistemici simili alla quarta rivoluzione industriale” e “i cambiamenti nella disponibilità della tecnologia, le evoluzioni delle abitudini dei consumatori, le crescenti esigenze di prevenzione e l’aumento del flusso delle informazioni sono i driver principali che guidano il processo di digitalizzazione del sistema sanitario”. La pandemia, in particolare, “ha determinato un’accelerazione senza precedenti di questi cambiamenti”. Tra questi c’è sicuramente l’impiego dell’Intelligenza Artificiale che tramite l’utilizzo di dati e algoritmi riesce a impostare tecnologie in grado di svolgere attività automatizzate, ma si registra anche un miglioramento dei servizi e delle prestazioni sanitarie erogate ai cittadini grazie alla crescita esponenziale della capacità computazionale, alla diffusione degli Internet of Healthcare Thing (Ioht) e dei dispositivi indossabili, alla disponibilità della banda larga (5G e fibra), alla diffusione di diversi modelli di cloud e al metaverso che in ambito chirurgico si integra anche con le tecnologie della robotica per rendere gli interventi sempre meno invasivi.

Il rapporto “Digital Health 2030” cita i dati della Commissione europea dove si stima che il solo telemonitoraggio a domicilio per i pazienti cardiaci possa migliorare del 15% il tasso di sopravvivenza, ridurre del 26% i giorni di ricovero e far risparmiare il 10% delle spese infermieristiche. Ma è “una rivoluzione da maneggiare con cura”, sottolineano i ricercatori, perché “gli impatti non si limitano alla qualità di vita di cittadini e pazienti, ma riguardano in maniera pregnante anche i sistemi e le organizzazioni, dal punto di vista della governance dei dati, delle infrastrutture necessarie (fisiche e tecnologiche), della protezione della sicurezza delle informazioni raccolte e, non meno importante, dell’adeguamento delle competenze necessarie”. Nel 2020, ad esempio, i cyber attacchi rivolti ai sistemi sanitari in Ue sono aumentati del 47% rispetto all’anno precedente.

Sviluppare servizi sanitari nell’ambiente del metaverso, inoltre, offre certamente enormi e nuove potenzialità, ma genera anche grossi interrogativi dal punto di vista della protezione dei dati personali. Per quanto riguarda il Paese, il rapporto evidenzia come la digitalizzazione dei servizi sanitari e, in particolare, la telemedicina possa “dare risposta a buona parte delle sfide del Sistema Sanitario Nazionale”, contribuendo a “ridurre la frammentarietà dell’offerta di servizi sanitari sul territorio ma anche ad aumentare l’efficienza, resilienza e sostenibilità dei sistemi, specialmente per alcune patologie ad alto impatto per il sistema, tra cui quelle croniche, tramite la promozione dell’assistenza domiciliare e di protocolli di controllo e monitoraggio da remoto”. E poi c’è la sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza a cui “Digital Health 2030” attribuisce molti dei progressi portati avanti dall’Italia nell’ultimo biennio in sanità digitale. Il tema della digital health rientra, infatti, sia nella Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo” cui sono destinati 40,3 (21%) dei 191,5 miliardi di euro del Pnrr italiano, che nella missione 6 “Salute” cui sono assegnati 15,63 miliardi di euro, pari all’8% del totale.

Articolo di Roberto Zarriello

https://www.repubblica.it/dossier/economia/valore-italia/2022/07/18/news/algoritmi_supercomputer_e_metaverso_ecco_la_sanita_del_futuro-358236734/?ref=RHBT-BI-I357127034-P1-S1-T1

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Scena di persona in ambiente virtuale

2. Lo stato attuale del Metaverso – Proseguiamo con la guida sul Metaverso.

Buon giorno, come promesso, eccomi di nuovo qua per parlarvi del Metaverso e procedere nella guida di bitkom.
Buona lettura.

2. Lo stato attuale del metaverso

2.1 Perché il metaverso è così attuale in questo momento, cosa lo rende possibile?
Il termine metaverso e l’idea di mondi virtuali in 3D esistono da decenni.
Negli anni ’90, quando Internet è diventato accessibile al grande pubblico, si parlava spesso di superstrada dell’informazione e di cyberspazio.
Il termine cyberspazio evocava già l’idea di uno spazio virtuale in 3D. Si rifà al racconto “Burning Chrome” dell’autore William Gibson dei primi anni Ottanta.
Lì spiega un mondo virtuale in 3D. Anche il termine metaverso ha origine nella letteratura. In questo caso, è stato il romanzo del 1992 “Snow Crash” di Neal Stephenson a coniare il termine.
Negli anni successivi, praticamente nessuno parlò del metaverso. Anche gli approcci tecnologici alla realizzazione di mondi virtuali in 3D esistono da tempo.
La strada è stata lunga, dal primissimo precursore Laterna Magica, passando per Sensorama di Morton Leonard Heilig, Sword of Damocles di Ivan Sutherland e i primi esperimenti con le cuffie e le caverne negli anni ’90, fino alle possibilità odierne di realtà aumentata e virtuale.

Se né il termine metaverso né la tecnologia per la creazione di mondi virtuali sono nuovi, perché in questi giorni si parla così spesso di metaverso?
E perché il concetto di metaverso sta diventando così rilevante per l’economia e la società di oggi?

Attualmente sono cinque i fattori che fanno sì che il termine e il concetto di metaverso ricevano così tanta attenzione:
1. Tempismo di mercato: dopo due anni di pandemia di Corona e il crescente spostamento del posto di lavoro dall’ufficio al cloud, il concetto di non essere più legati a un unico luogo di lavoro ha ricevuto un’estrema spinta in avanti. Questo favorisce l’evoluzione verso il lavoro nei mondi virtuali e quindi nel metaverso.

2. Prontezza generazionale: inoltre, stanno arrivando o sono già in movimento generazioni (Z e Alpha) che interagiscono in modo completamente diverso e per le quali il mondo virtuale fa parte della loro identità da anni. E questi fanno parte della cosiddetta comunità dei creatori.

3. Questo perché il valore dei contenuti ha un’importanza che prima non esisteva, ad esempio durante il boom di Second Life negli anni Novanta. Nel frattempo, molti miliardi vengono guadagnati attraverso la creazione di asset digitali. Sia che si tratti di abiti virtuali, mondi, opere d’arte o altro. Inoltre, gli utenti dei giochi per computer si sono abituati a spendere denaro reale per oggetti virtuali.

4. Requisiti tecnici: La realtà aumentata e quella virtuale hanno raggiunto la necessaria maturità tecnica e si stanno diffondendo. Un esempio: Oculus è balzato al primo posto tra le applicazioni gratuite dell’App Store di iOS a Natale 2021. A ciò si aggiunge la proliferazione di nuove tecnologie come blockchain e NFT, importanti per l’identità digitale. La blockchain consente la proprietà e l’interoperabilità degli asset digitali, rendendo possibile un’economia digitale nel metaverso. È possibile mappare le operazioni di compravendita e altri casi d’uso della finanza, e gli asset possono essere utilizzati in diversi metaversi. Le forze di mercato accelerano così lo sviluppo.

5. Quadro normativo: Solo grazie all’ampliamento della legge sui titoli elettronici (eWPG) le aziende ottengono la certezza del diritto nel trattare gli asset digitali. Anche il quadro “Markets in crypto-assets” (MiCA), attualmente in fase di sviluppo, contribuisce all’armonizzazione a livello europeo nella gestione degli asset digitali sia nel mondo fisico che in quello virtuale.

 

Vi aspetto alla prossima puntata.

Stay tuned!
Silvia O.

Fonte: bitkom.org

Metaverso

Cos’è questo metaverso? Altri 3 messaggi, solo per iniziare! Fonte originale: www.bitkom.org

Eccomi qua,

pronta per proseguire con altre puntate dedicate alle potenzialità e alle interazioni delle altre tecnologie con il METAVERSO.

Continuate a seguirmi, buon viaggio!

Messaggio 4. – Il Metaverso riguarda la proprietà e il commercio (virtuale)
L’idea di paternità porta a un altro aspetto importante. Possiamo solo osservare che qualcosa di simile alla proprietà sta emergendo anche nello spazio virtuale.
È proprio questo che sembra contraddire la consueta concezione della digitalità come materiale con un potenziale di duplicazione infinito, dal momento che copia/incolla è già diventata una parola comune nel linguaggio digitale.
Tuttavia, gli esempi sono innumerevoli, perché i NFT (Non-Fungible Token) basati sulla tecnologia blockchain consentono di assegnare un proprietario unico agli oggetti digitali.
Ad esempio, gli artisti digitali vendono le loro opere d’arte virtuali sulla base di NFT.
Anche questo sviluppo deve essere preso sul serio, perché già oggi il commercio di beni virtuali, ad esempio le skin di Fortnite, rappresenta una componente importante del modello di business dei mondi virtuali e probabilmente continuerà a crescere.
Le NFT diventeranno i motori dell’innovazione per l’economia finanziaria e degli scambi nel metaverso. Da un lato, attraverso la tracciabilità trasparente e l’elevata sicurezza come caratteristiche fondamentali, ma anche nel loro ulteriore sviluppo funzionale, come mostrato nei casi d’uso più avanti nel testo. Oltre all’industria del gioco e degli artisti già menzionata, le tendenze arriveranno anche dai portali o dagli exchange di NFT come opensea.io o crypto.com/nft stessi. Tuttavia, non tutti i dati come grafica, foto, video, contenuti audio e testo saranno memorizzati nella blockchain, ma solo i dati delle transazioni o i “contratti intelligenti” e la “prova di proprietà”.

Messaggio 5. –  Il Metaverso non è un mondo parallelo (virtuale)
Il metaverso non esisterà come un mondo virtuale parallelo che non ha alcuna relazione con il mondo reale.
Piuttosto, ci saranno molte connessioni in entrambe le direzioni.
In una direzione, gli oggetti fisici reali riceveranno le loro controparti virtuali.
Si può pensare a scarpe e borse reali che hanno una controparte virtuale nel metaverso, che può essere indossata, ad esempio, dall’avatar dell’utente.
Altrettanto possibili nel metaverso sono i gemelli digitali di sistemi e macchine reali.
Nell’altra direzione, gli oggetti virtuali possono essere sovrapposti al nostro ambiente reale attraverso la realtà aumentata.
Possiamo quindi interagire con loro come se fossero un oggetto reale nel nostro ambiente.

Messaggio 6. – Il Metaverso deve essere preso sul serio, i confini del nostro mondo si stanno espandendo.
Questo elenco di esempi potrebbe continuare a piacere.
In sostanza, lo sviluppo attuale riguarda l’espansione dei confini del nostro mondo.
Non tanto nel senso di ciò che è tecnicamente fattibile.
Da tempo conosciamo molti aspetti tecnici della discussione sul metaverso, in particolare sui mondi virtuali.
Molto più importante è l’accettazione sociale unita alla disponibilità diffusa delle possibilità tecniche.
Questa combinazione porterà molto probabilmente alla nascita di un’ampia varietà di nuovi modelli di business e di nuove soluzioni creative all’interno e intorno ai mondi virtuali in futuro.
Siamo fermamente convinti che dobbiamo prendere sul serio questi sviluppi e che ogni azienda legata alla digitalizzazione dovrebbe guardare con occhio critico a questi sviluppi per riconoscerne e sfruttarne il potenziale per la propria azienda.
L’industria tedesca, in particolare, ha riconosciuto troppo tardi il potenziale di Internet.
Con gli sviluppi del metaverso, non dovremmo commettere di nuovo questo errore.
Sarebbe fondamentalmente sbagliato liquidare il metaverso come qualcosa che appartiene alla categoria “sparirà di nuovo”.

In questo senso, continuerò nella pubblicazione della guida di BITKOM, intesa come un importante tassello per informare sugli sviluppi del metaverso e per attirare l’attenzione sugli sviluppi che sono attualmente rilevanti dal loro punto di vista.
In una prima fase, delinea lo stato attuale del metaverso. Mostra le considerazioni su cui si basa, perché è così attuale e quali tecnologie lo rendono possibile.
A seguire si analizza l’implementazione concreta del metaverso. Fa luce sugli attori per i quali è rilevante, su chi è già oggi intensamente coinvolto, su quali modelli di business sono resi possibili dal metaverso e su quali casi d’uso del metaverso esistono.
Successivamente verranno illustrate le dimensioni legali e fiscali del metaverso, ed evidenziata la dimensione sociale del metaverso e sottolineate quali esigenze sociali dovrebbero essere prese in considerazione al momento della sua creazione.

Buona lettura.

Stay tuned!
Silvia O.

 

Fonte originale: bitkom, l’associazione germanica leader nel settore del digitale, dell’informazione e delle telecomunicazioni. web: www.bitkom.org

metaverso

Cos’è questo metaverso? 6 messaggi a puntate, solo per iniziare! Fonte originale: www.bitkom.org

Ho trovato molto interessante questa guida redatta da bitkom,
l’associazione germanica leader nel settore del digitale, dell’informazione e delle telecomunicazioni. web: www.bitkom.org

Vorrei, nelle prossime settimane,
farvi conoscere il loro pensiero, sulle sue potenzialità e sulle interazioni delle altre tecnologie con il metaverso.

Seguitemi, buon viaggio!

Messaggio 1. – Il metaverso è più di una parola d’ordine.
Metaverso o metaverso: non c’è quasi canale di informazione in cui questo termine non sia già stato presentato, discusso e analizzato. Nelle loro strategie, le grandi aziende si impegnano a sviluppare il metaverso, proclamando così la prossima fase evolutiva di Internet e del mondo digitale. C’è uno spirito pionieristico e un senso di partenza nel senso migliore del termine. La “vecchia generazione” ama ricordare il clamore suscitato poco prima dell’inizio del nuovo millennio e il doloroso scoppio della bolla delle dotcom. Inoltre, l’intensità con cui vengono discusse le diverse interpretazioni del termine metaverso porta molte persone a dare per scontato il prossimo ciclo di buzzword e a disinteressarsi, perché l’argomento sarà sicuramente “presto superato”.
Con questa guida vogliamo guardare dietro la parola d’ordine, perché siamo convinti che il termine metaverso riassuma diversi sviluppi che si stanno effettivamente verificando in questo momento e che hanno un grande potenziale per le nuove innovazioni nella e con la digitalizzazione.

Messaggio 2. –  Il metaverso è in fase di realizzazione. Non può esistere (ancora) una definizione completa.
Un problema importante del termine metaverso è che non esiste ancora una definizione universalmente valida, cosa che a noi tedeschi in particolare, in quanto nazione di poeti e pensatori, piace molto, perché ci dà sicurezza e sostegno. Ora, definizioni precise necessitano di autorità intellettuali corrispondenti e anche di un certo processo di negoziazione. Poiché questa autorità apparentemente non esiste per il metaverso e siamo anche nel mezzo di un processo di negoziazione tra diverse comunità, non dovrebbe sorprendere che questa definizione non esista (ancora?). Tuttavia, la mancanza di una definizione non deve essere intesa come una debolezza. Piuttosto, uno sguardo ai vari tentativi di definizione rivela le molte sfaccettature che un metaverso potrebbe avere, e quindi mostra il potenziale di innovazione che un metaverso possiede.

Messaggio 3. – Il Metaverso riguarda i mondi virtuali
Tutti i dibattiti concordano sul fatto che il metaverso rappresenta una forma di mondo virtuale o di esperienza virtuale. Se questo significhi esattamente uno o molti mondi virtuali paralleli può essere un punto di discussione, ma è irrilevante nella prima fase. L’aspetto più importante è che il carattere e l’immagine di sé dei mondi virtuali sta cambiando proprio ora. I mondi virtuali sono noti da tempo: i giochi per computer ne sono un buon esempio. Ora, si potrebbe liquidare il Metaverso come il prossimo gioco per computer, ma questa è proprio un’idea sbagliata. Se si guarda alle giovani generazioni, mondi virtuali come Minecraft, Fortnite o Roblox hanno assunto un nuovo significato. Non sono solo mezzi di intrattenimento, ma anche un luogo di incontro sociale. Le persone si incontrano in Minecraft per costruire una nuova stazione ferroviaria per Oberursel, ad esempio in Oberurselcraft. Liquidare questo e altri esempi come giochi infantili sarebbe un errore fatale. Se, ad esempio, si parla con i giovani delle loro costruzioni in Minecraft, essi parlano con orgoglio del loro lavoro, perché in queste costruzioni c’è un lavoro vero, anche se si tratta solo di mondi virtuali. Si può letteralmente sentire lo spirito creatore e originatore; nella discussione sul metaverso, questo viene descritto con il termine “creatore”.

A breve pubblichero altri messaggi, stay tuned!
Silvia O.

foto notizie

Si è conclusa con grande successo la terza edizione del Blockchain Revolution Italian Summit, l’evento più atteso dedicato alla Blockchain e alle Tecnologie Innovative.

Grazie a tutti,

relatori, esperti, partner, media e visitatori, in presenza e in digitale,

è stato un evento di grande spessore sia in termini di interventi che di relazioni.

 

Sono stati due giorni di grande fermento,

sul palco si sono alternati esperti e relatori di alto profilo che hanno portato la loro conoscenza sulle tecnologie più innovative, nell’area espositiva i visitatori in presenza hanno potuto conoscere i Partner del summit e i loro progetti,  e coloro che lavorano tutti i giorni con grande impegno alla rivoluzione digitale.

Due giorni di incontri, tavole rotonde, dimostrazioni e possibilità di conoscere i cambiamenti innovativi a vantaggio dell’uomo.

 

Si è conclusa da poco la III edizione del Blockchain Revolution Italian Summit, che si è svolta a Trento al Centro Congressi Interebrennero in presenza e in digitale.

 

Dalla I edizione il BRIS ha avuto come mission la promozione della cultura digitale, dell’informazione e della formazione, come momento di incontro tra le eccellenze del territorio e le principali aziende italiane ed europee, i più importanti interlocutori italiani ed internazionali, le università, i centri di ricerca.

 

In questa III edizione, abbiamo voluto valorizzare ulteriormente le caratteristiche della tecnologia Blockchain e, per far comprendere cosa vuol dire innovazione e trasformazione digitale, abbiamo ritenuto opportuno che il palcoscenico del Summit fosse condiviso anche con le Aziende che sviluppano sistemi di Intelligenza Artificiale, soluzioni IoT, Robotica e far comprendere l’importanza della Cybersecurity per la proprie attività aziendali e personali, oltre che per il rilievo nel contesto di sicurezza nazionale ed internazionale.

 

Sul nostro palco si sono alternati i più autorevoli interlocutori.

Solo per citare tre momenti su tutti:

 

la tavola rotonda sulla CYBERSECURITY, moderata da Donatella Maisto, a cui hanno partecipato l’Avv. Gennaro Maria Amoruso, il dott. Alessandro Anselmi, l’Avv. Massimiliano Nicotra, il Prof. Giuseppe Pirlo, il Prof. Vincenzo Rana, il dott. Gianluca Mazza, il Prof. Ranieri Razzante il Prof. Ing. Gabi Siboni, la Prof.ssa Annita Sciacovelli e il Prof. Antonio Teti;

 

il PANEL “Digital Assets and Security Token”, moderato dall’Avv. Andrea Messuti, con la partecipacipazione del dott. Paolo Ciocca, l’On. Centemero e il Prof. Mauro Andriotto;

 

lo show di Robee, il primo robot umanoide sociale “made in Italy”, di Oversonic.

 

Durante la serata del 27 maggio sono stati assegnati i BRIS Award  per premiare le realtà imprenditoriali che, grazie alla loro passione, capacità di innovare, visione del futuro e coraggio contribuiscono, attraverso le loro progettualità, a rafforzare il concetto di “innovazione tecnologica sostenibile a servizio della Comunità”.

 

Clicca qui per vedere le Aziende virtuose vincitrici dei BRIS Award

 

I premi (fisici) sono stati realizzati dal digital artist Paolo Barnabei, in collaborazione con BluMuuLab. La stessa BluMuuLab ha poi mintato queste opera in NFT, legandole al wallet del Partner vincitore.

 

Anche QUADRANS FOUNDATION ha voluto incoraggiare progetti e team a sviluppare il proprio prodotto/servizio o business sulla blockchain Quadrans e ha scelto Bcode e Labelscoin come assegnatari dei Quadrans Token in premio, che saranno necessari a finanziare l’apertura di tre Miner sulla Blockchain Quadrans per ogni progetto vincitore.

 

Molto affollata la sala della Masterclass sulla DeFi, tenuta dal Prof. Andriotto e dall’Avv. Andrea Messuti, che con i loro interventi hanno esaudito le richieste di conoscenza del pubblico, curioso e consapevole di necessità di preparazione per affrontare il cambiamento digitale finaziario in corso.

 

Il BRIS di Trento è stato anche un evento #SOSTENIBILE, grazie alla Partnership con NoiCompensiAmo.

 

Abbiamo reso le trasferte dei Partner intervenuti in presenza #Carbon#Neutral, cioè neutralizzando le emissioni di Co2 dei viaggi che loro compiranno per raggiungere il Centro Congressi Interbrennero, a Trento.

NoiCompensiAmo invierà, una volta che i nostri Partner saranno tornati a casa, un Attestato di Compensazione della loro trasferta, personalizzato.

I crediti di carbonio “made in Italy” certificati che ne derivano compensano le emissioni di Co2 di tutti i Partner coinvolti, per il bene della nostra amata Terra.

 

L’attenzione al territorio e alla nostra Madre Terra è stata rivolta anche dal nostro Partner Blu Muu Lab, tra le principali NFT Utility Agency italiane che, dopo il lancio dei primi NFT Utility nel mondo della ristorazione italiana con Oishi Japanese Kitchen, ora lancia un progetto green, dedicato alle api.

Nasce BeeNFT, il primo NFT Utility che permette di adottare un alveare, supportando i piccoli apicoltori italiani.

 

Nel corso delle due giornate Radio Ucapital24 ci ha seguito in streaming il 27 e il 28 maggio 2022,

mentre Radio Dream On Fly ha intervistato i nostri Partner e ha fatto l’intervista piu’ lunga mai fatta fino ad ora ad un Robot Umanoide, ovvero al nostro RoBee. Clicca qui per ascoltare l’intervista

 

Il BRIS è anche business, incontro tra aziende tecnologiche e non, di professionisti, di rappresentanti della PA e i nostri Partner hanno avuto la possibilità, attraverso l’area espositiva, di far conoscere, in maniera dedicata, le loro soluzioni, i progetti e i prodotti. Mentre le aziende in digital expo sono state visitate da centinaie di persone che si sono accreditate.

 

Questa vocazione di creare sinergia, collegamento, supporto, proposte di partecipazioni a progetti italiani ed europei è quella che caratterizza gli intervalli temporali tra un Summit e l’altro, perchè il BRIS non è solo una vetrina, un momento di confronto e anche di festa, ma è un lavoro giornaliero e appassionato nel supportare il business dei nostri Partner nella consapevolezza che la parola d’ordine di questo new deal non può non essere se non CONDIVISIONE, attenta, consapevole, autorevole, impegnata, messa in campo secondo la logica delle 4 R:

Ripartenza, Resilienza, Responsabilità, Relazione.

 

Il Summit è disponibile anche in modalità digitale, è possibile seguire tutti gli interventi nell’area riservata MyBCR e contattare i Partner nella pagina dedicata.

 

Per approfondire gli argomenti di qui sopra vai su www.blockchainrevolution.it

 

Grazie per l’attenzione,

a presto per il prossimo Blockchain Revolution Italian Summit.

Young Platform e Knobs

KNOBS, BCode e Young Platform insieme per lo sviluppo di progetti su blockchain a 360°

Nasce una nuova partnership in ambito blockchain, che mira a rendere l’adozione di questa tecnologia sempre più accessibile e diffusa.

KNOBS, BCode e Young Platform, tra le realtà più all’avanguardia nel settore, si uniscono per offrire ad aziende e professionisti un servizio di sviluppo su blockchain in grado di coprire a 360° tutte le esigenze legate alla realizzazione o implementazione di un progetto.

Ciascun team mette da oggi a disposizione il proprio know-how e le proprie competenze specializzate per la costruzione di progetti complessi comuni, con l’obiettivo di favorire l’applicazione di questo paradigma rivoluzionario e l’aggiornamento tecnologico di grandi aziende, PMI e singoli professionisti, in tutti i settori di business.

 

Forte del proprio ruolo di leader nella consulenza e nella realizzazione di progetti su misura in ambito blockchain, KNOBS può contare da oggi non solo sulla collaborazione, consolidata da tempo, con BCode, specialista nella notarizzazione tramite API, ma anche sull’esperienza in ambito criptovalute di Young Platform, prima piattaforma italiana per la compravendita crypto in termini di numero di clienti e volume di transazioni.

 

Questa partnership si pone l’obiettivo di garantire ad ogni realtà aziendale e professionale che si avvicina alla blockchain o è pronta ad aggiornare ed implementare i propri processi gestionali e produttivi un supporto tecnologico e strategico a tutto campo e la possibilità di usufruire dei vantaggi di questa tecnologia in modo integrato, completo e immediato.

 

Come hanno sottolineato, Vincenzo Rana, CEO di KNOBS, e Andrea Ciliberti, CEO di BCode: “La blockchain non è la tecnologia del futuro. Sta definendo e trasformando già tanti aspetti del nostro presente. E poter contare su professionisti con un’esperienza consolidata e in grado di coprire tutti i suoi diversi ambiti di applicazione può davvero fare la differenza.”

 

KNOBS, BCode e Young Platform insieme.

Per guidare l’innovazione e costruire il futuro.

 

Fonte: Comunicato stampa

immagine Bee

Nasce *Bee*NFT, il primo NFT tutto italiano a supporto di Api e Apicoltori

Nasce BeeNFT, il primo NFT Utility tutto italiano, che permette di adottare un alveare, supportando i piccoli apicoltori italiani.

Negli ultimi mesi si è assistito alla crescita esponenziale del fenomeno NFT, con diverse grandi aziende che sono entrate nel settore, aumentando sempre più la diffusione del fenomeno.

Portare gli NFT, Not Fungible Token, ad essere “fungible”, tangibili nella vita di tutti i giorni è l’obiettivo di Blu Muu Lab, tra le principali #NFT Utility Agency italiane che, dopo il lancio dei primi NFT Utility nel mondo della ristorazione italiana con Oishi Japanese Kitchen, ora lancia un progetto green, dedicato alle api.

“Siamo convinti del futuro degli NFT, soprattutto se visti nella prospettiva Utility, ovvero token digitali che nascono con l’obiettivo di avvicinare gli utenti ad un progetto artistico, musicale o, come nel caso specifico, in ottica green, con dei benefit connessi in maniera intrinseca. Il vantaggio per l’acquirente è di accedere a servizi esclusivi, entrando a far parte di un vero e proprio club”, afferma Giuseppe Recchia, Co-founder di Blu Muu Lab NFT Agency.

Lo scorso 20 Maggio si è celebrata la giornata internazionale delle api. Una giornata per ricordare a tutti che un numero crescente di specie di impollinatori in tutto il mondo è sull’orlo dell’estinzione a causa di diversi tipi di pressione, molti delle quali prodotte dall’uomo.

Le cause sono molteplici e concatenate e sono le stesse che stanno portando al declino della biodiversità: distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento (in particolare da pesticidi), cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive, parassiti e patogeni.

Come funziona? BeeNFT darà la possibilità di acquisire un NFT Utility, ovvero un gettone virtuale che rappresenta l’atto di proprietà e il certificato di autenticità, registrato sulla Blockchain, un sistema crittografico e decentralizzato che permette la registrazione di un bene unico, in questo caso un’opera d’arte creata dal digital artist abruzzese Pierpaolo Barnabei, in arte FRUTTI, nonché co-founder di Blu Muu Lab.

Dopo l’acquisto dell’NFT Utility sulla piattaforma opensea.io e rarible.com  (www.rarible.com/beesnft ) e la registrazione dello stesso sul sito beenft.co, l’utente avrà certificato l’adozione di un alveare e avrà la possibilità di dargli il proprio nome ricevendo, a fine della stagione apistica, miele, polline e pappa reale prodotti dalle api adottate.

“Crediamo nell’iniziativa tanto più perché da una parte si tutela l’ambiente, salvaguardando le nostre amiche api, e dall’altra produce un impulso sull’economia reale. Inoltre, attraverso la stessa si aprirebbe un canale di vendita innovativo per apicoltori responsabili, che sarebbero a tutti gli effetti degli artigiani delle api, cosa che contribuirebbe a portare il loro lavoro ad essere visibile su un mercato globale come quello degli NFT”, aggiunge Luca Di Marcantonio, co-founder di Blu Muu Lab.

Il lancio del progetto è avvenuto a Trento, durante il Blockchain Revolution Italian Summit, giunto alla sua terza edizione, occasione di incontro per aziende, esperti, professionisti e curiosi di futuro della Blockchain.

Circostanza che ha fatto sì che il primo apicoltore coinvolto nel progetto sia “Apicoltura del Brenta”, un’azienda agricola che nasce in un territorio compreso tra le Dolomiti del Brenta e il lago di Molveno, in Trentino, dalla passione per l’apicoltura e per produrre prodotti naturali e di alta qualità.

“Abbiamo immediatamente e con entusiasmo aderito all’iniziativa, anche perché già appassionati del mondo blockchain e delle nuove tecnologie”, afferma Diego Gottardi, proprietario dell’azienda agricola. “L’apicoltura è un’arte antica, ma riteniamo che aprirci alle nuove tecnologie sia fondamentale per far conoscere il lavoro che facciamo tutti i giorni.”

La prima collezione conta 10 pezzi tutti differenti, con due “special”, con la rappresentazione di diversi umani che si sostituiscono alle api provando a rispondere alle domande “cosa succederebbe in un mondo senza api”e “saremmo in grado di sostituirle”?

Le risposte arrivano con l’ausilio delle immagini, che rappresentano tutti i soggetti in uno stato di estrema difficoltà. Ecco allora che la frase “let the bees be bees” (lascia che le api facciano le api) assume il senso di tutta l’iniziativa.

 

Fonte: Comunicato stampa Blu Muu Lab